giovedì 15 settembre 2011

Cromo, la Regione conferma: i fondi sono stati stanziati

Dal sito dell'Eco di Bergamo

«I 5 milioni di euro per la messa in sicurezza e la bonifica dei terreni e della falda contaminati da cromo VI sono stati stanziati». La Regione risponde così all'ultima presa di posizione dei Comuni di Arcene, Ciserano, Castel Rozzone, Verdellino e Treviglio che hanno chiesto di essere nel più breve tempo possibile finanziati per dare il via all'aspirazione dalla falda dell'acqua inquinata da cromo VI.
Una richiesta formulata nell'ultimo vertice sulla questione durante il quale è stato concordato di iniziare ad aspirare l'acqua con quanto già realizzato dal Comune di Ciserano sul suo territorio ossia un pozzo barriera e quattro piezometri.
L'accordo è stato preso dopo le ultime analisi dell'Arpa che hanno evidenziato un calo delle concentrazioni dell'inquinante. «Analisi – afferma ancora la Regione – che comunque non inficiano in alcun modo la volontà della Regione di accompagnare i Comuni nelle operazioni di bonifica, che però dovranno adeguarsi al nuovo scenario di contaminazione».
Posizione con la quale l'assessore al Territorio di Ciserano Natale Zucchetti si trova in totale accordo «se però la Regione vuole realmente che partiamo nel più breve tempo possibile con la messa in sicurezza della falda ci deve concretamente dare i soldi che sono stati stanziati».

mercoledì 14 settembre 2011

Ospedale di Treviglio: rischio accorpamento

Dal sito di BergamoNews:

I tagli mietono vittime anche nella sanità lombarda. Il presidente della Regione Roberto Formigoni infatti pare deciso accorpare qualche poltrona dei famosi supermanager che gestiscono ospedali e Asl della Lombardia. Una virata al risparmio per compensare i sacrifici richiesti ai cittadini in questo momento di crisi. Basti pensare che lo stipendio annuo di un direttore generale vale 180 mila euro. Più ovviamente tutto l’apparato al seguito: direttore sanitario, amministrativo. L’obbiettivo è chiaro: fusione di aziende ospedaliere per ridurre i costi. Tra i casi papabili ce n’è anche uno bergamasco. Il Pirellone sarebbe infatti intenzionato ad accorpare l’azienda ospedaliera di Treviglio con i Riuniti di Bergamo (in futuro Papa Giovanni XXIII). Grazie a questa manovrina si risparmierebbero i costi della direzione e a anche l’ospedale di San Giovanni Bianco rientrerebbe nei piani di Bergamo come chiesto più volte sa esponenti politici della Valbrembana. Gli altri ospedali chiamati a riorganizzarsi sarebbero Gallarate (con Busto Arsizio), Crema (con Cremona), Chiari (con i Civili di Brescia), Garbagnate (con Legnano) e su Milano l’ortopedico Pini o il Fatebenefratelli (con il Policlinico). Le dichiarazioni dello stesso Formigoni prima ancora che il governo presentasse la manovra sono state molto chiare: “Riorganizziamo ospedali e Asl per ridurre i costi – ha spiegato – con un risparmio di qualche decina di milioni di euro, oltre che con vantaggi in termini di razionalizzazione del lavoro”.